Come creare uan cultura aziendale volta al benessere dei propri collaboratori.
Leader più responsabili significa creare team più efficaci.
Lo diceva Charles Darwin che in fondo, la specie più forte è quella che maggiormente si adatta al cambiamento.
L’era industriale definita 4.0 è quella che, ad oggi, è considerata di maggior trasformazione umana.
Proprio perchè dopo l’innovazione tecnologica e l’utilizzo della digitalizzazione sempre più avanzata si è compreso quanto la tecnica arrivi fino ad un certo punto, nella vita e in azienda.
Le imprese e i progetti hanno sempre più bisogno di unire eccellenza tecnica a grandi doti relazionali e di leadership.
Lo stress, le dinamiche aziendali, il fattore umano che più determina l’efficacia sul lavoro sono fattori ancora oggi, poco valutati nel complesso meccanismo aziendale.
Creare una cultura, generare un senso di responsabilità e appartenenza, ottimizzare comportamenti e allineare il team sono gli obiettivi che, in questa trasformazione, risultano ormai, improrogabili.
La professionalità e la qualità dei servizi ormai, sono date per scontate.
Ecco che investire nelle persone e nelle qualità sociali è la vera innovazione.
Persone migliori, aziende migliori.
A tal fine, è importante delineare delle competenze sociali, chiamate soft skills,con l’obiettivo di diventare più forti, flessibili e resilienti. Rafforzando la propria identità e personale e professionale e riuscire ad emergere e collaborare in questo ambiente in constante innovazione.
Obiettivi specifici di un progetto di cultura aziendale :
- generare un processo evolutivo di costruzione di una cultura aziendale condivisa e responsabile
- Sviluppare skills essenziali nei team-leader
- Allenare la capacità di ispirare e motivare le persone con l’esempio: leader migliori creano team migliori
PERCHE’ PARTIRE DALLA LEADERSHIP
Essere leader oggi, significa saper guidare il team valorizzando ognuno e nel benessere di tutti. E’ la soft skill essenziale per generare un processo evolutivo migliorativo.
Nessun uomo sarà mai un grande leader se vuole fare tutto da solo, o prendersi tutto il merito per averlo fatto.” A.Carnegie
E quindi? come si ad ottenere maggiore responsabilità in azienda?
Come fa un leader o un manager a farsi ascoltare attivamente ed essere percepito come autorevole senza attivare atteggiamenti troppo direttivi e autoritari?
Come creare una cultura aziendale condivisa, assertiva e soprattutto responsabile e consapevole?
E’ un processo che inizia con la nascita dell’azienda apre e non finisce più.
Va costruito ogni giorno e reso visibile ogni giorno.
Faticoso quanto illuminante.
Difficile quanto sfidante.
Critico quanto migliorativo.
Sì, perchè l’azienda, pur grande e complessa che sia, è paragonabile ad una famiglia: ha bisogno di regole, principi e di una educazione volta ad offrire stimoli ai propri collaboratori.
L’azienda è il luogo dove trascorriamo spesso il maggior tempo della nostra vita.
In cui realizziamo la nostra professionalità e, noi della Mariano Rigo ce lo auguriamo, le nostre passioni e talenti.
Educare quindi significa in questo contesto, condividere il know how aziendale e responsabilizzare ogni persona all’interno dell’azienda.
Renderla consapevole dei meccanismi vigenti e renderla partecipe attivamente.
E’ un processo lungo, quotidiano e infinito. Ma è il processo che più di tutti porta risultati.
Più responsabilità significa più produttività.
Più produttività significa maggiore benessere, e per l’azienda e per le persone che vi lavorano.
COME CREARE UNA CULTURA RESPONSABILE
Quante volte in un team o sul lavoro sembra che non si capiscano o non si ascoltino semplici richieste o istruzioni?
Come si fa a farsi ascoltare e a realizzare gli obiettivi senza dover costantemente ricorrere a minacce e richiami perentori?
Le dinamiche ricorrenti in azienda ( e i maggiori conflitti e incomprensioni) sono più centrate sull’emotività e la comunicazione che sull’aspetto tecnico.
E quindi?
Come fare?
Sviluppando competenze sociali.
Le soft skills infatti sono le abilità che più di tutte le aziende cercano.
Perchè persone migliori creano aziende migliori.
Facciamo degli esempi concreti.
Educando i collaboratori ad essere emotivamente intelligenti, litigi disfunzionali e musi lunghi potranno nettamente diminuire, a favore di un clima più empatico e di conseguenza, proattivo e positivo.
Leader che comunicano in modo efficace e danno obiettivi chiari, basati sulle specifiche competenze e talenti dei componenti del team e non in modo impersonale ed arbitrario, permettono ad incomprensioni e conflitti verbali di ridursi drasticamente, dando ampio spazio al confronto, alla condivisione e soprattutto alla valorizzazione delle potenzialità.
Sembrano sfumature ma spostano l’attenzione sul fattore umano, più che il fattore produttivo, che in realtà ( è ormai comprovato ) è una diretta conseguenza.
Investire su questi elementi è ciò che in questo momento serve di più al mondo del business.
Perchè il welfare aziendale e la cura del benessere dei propri collaboratori dipende dalle relazioni: relazioni di qualità e soprattutto sane, creano aziende sane e di qualità.
L’ecellenza arriva dalla creatività.
La creatività, dalla libertà di esprimersi.
La libertà deriva dalla fiducia e dal rispetto reciproci.
Sviluppare quelle skills che vanno oltre la tecnica e la professionalità specifica, significa essere un’azienda che noi definiamo ILLUMINATA.
E come si fa?
Investendo prima di tutto sulle persone, non solo sulle loro hard skills.
Facendo domande intelligenti più che impartendo ordini.
Perchè nell’era 4.0 , essere leader, significa in fondo essere educatori, coach, mentori.
Proprio perchè una leadership efficace ha in sé la capacità principale di “ispirare”.
Con l’esempio e con l’azione coerente.
Con le parole giuste e i giusti comportamenti il leader trasmette autorevolezza e sicurezza, plasmando il team “a sua immagine e somiglianza”.
Ecco perchè spesso diciamo che il “pesce puzza dalla testa”.
Perchè, come un bambino che riceve esempi sbagliati e vive in ambienti ostili e poco empatici, i collaboratori fanno da specchio alla dirigenza.
E’ un’affermazione difficile da ascoltare e irritante.
Ma la responsabilità è anche considerarsi parte dell’errore.
E’ mettersi in discussione e comprendere che, se qualcosa non funziona nella produzione o nel team, è anche un problema di leadership.
DOMANDE EFFICACI GENERANO PERSONE MIGLIORI
Chi domanda comanda.
Nell’educazione all’eccellenza e nella creazione di una cultura fondata sulla responsabilità c’è un precetto: far domande è più efficace di pretendere risposte.
Offrire spunti di riflessione è più intelligente che impartire giudizi.
La domanda infatti è lo strumento generativo più impattante per la responsabilità.
Crea e attiva in chi la ascolta un processo di crescita e miglioramento.
La responsabilità infatti è la capacità di rispondere, l’abilità di comportarsi in modo autentico e proattivo di fronte ad una difficoltà o un compito.
Se diamo soluzioni o impartiamo ordini creiamo automi.
Se proponiamo domande di processo che innescano in chi le ascolta l’attivazione di coscienza, creiamo persone capaci di rispondere, quindi responsabili.
Dare soluzioni o indicazioni limita questo processo educativo ( da educere, tirar fuori e quindi far sì che, di fronte ad un obiettivo di risultato il collaboratore trovi da solo il processo e la soluzione migliore, per lui e per il suo ruolo).
Ed ecco che un vero leader, è colui che dà obiettivi lasciando che il team li realizzi da solo e per ruolo.
Da una domanda sbagliata nasce spesso una risposta poco funzionale.
Da una domanda intelligente nasce sicuramente un comportamento responsabile.
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